“Separati in casa” è il termine usato per descrivere quelle coppie che, pur avendo chiuso il loro legame sentimentale o matrimoniale, continuano a vivere insieme. Le ragioni possono essere tante: problemi economici, figli piccoli o semplicemente la difficoltà di trovare una soluzione abitativa immediata.
In questi casi, anche se la relazione è finita, la convivenza continua, trasformando la casa in un mix di spazi comuni e vite parallele. Non è una situazione semplice, ma con un po’ di organizzazione e rispetto reciproco, si può affrontare con serenità.
Cosa significa vivere da separati in casa?
“Vivere da separati in casa” indica la condizione di una coppia che, pur avendo terminato la loro relazione sentimentale, continua a condividere la stessa abitazione.
Questo per motivi pratici, come difficoltà economiche. In questa particolare situazione i due partner pur continuando a vivere sotto lo stesso tetto, conducono vite separate, spesso limitando la loro interazione al minimo. Possono dividersi gli spazi comuni, come la cucina o il soggiorno, ma il loro rapporto non è più di tipo affettivo.
A volte, la scelta può essere temporanea, nella speranza di trovare una soluzione più stabile in futuro. Tuttavia, questa convivenza può risultare faticosa e portare tensioni, richiedendo una gestione delicata del rapporto quotidiano.
Quali sono le regole dei separati in casa?
Le regole per i separati in casa si basano su principi giuridici e pratici relativi alla convivenza dei coniugi in una situazione di separazione non ufficiale. Non esistono leggi specifiche che disciplinano questa situazione in modo diretto, ma si applicano alcune considerazioni generali oltre che alcune regole soggettive decise in comune accordo all’interno della singola coppia.
Prima di tutto, il rispetto degli spazi personali è fondamentale. Anche se si vive insieme, ognuno deve avere la propria privacy e cercare di evitare tensioni inutili. Spesso si continuano a dividere anche le faccende domestiche e i doveri reciproci. Per lasciare a entrambe le parti privacy e libertà potrebbe inoltre essere utile scandire orari separati per l’uso delle aree comuni, come la cucina o il salotto.
È importante stabilire regole su come gestire la vita sociale e in particolare se è accettabile portare nuove persone a casa o come comportarsi quando ci sono gli amici o la famiglia. Alcune coppie preferiscono infatti evitare del tutto invitare altre persone a casa, altre sono più flessibili, ma l’importante è discutere apertamente su cosa è accettabile per entrambi.
La comunicazione è sicuramente l’elemento essenziale. Nonostante la separazione, bisogna riuscire a mantenere un dialogo civile e rispettoso, soprattutto quando ci sono anche dei figli di mezzo. In questi casi, è fondamentale che i genitori restino uniti nel garantire un ambiente sereno per il bene dei bambini, evitando di creare tensioni che possano influenzarli. Se inoltre si è sposati, dal punto di vista legale il matrimonio continua ad avere effetti, per cui i coniugi rimangono soggetti a determinati doveri reciproci, tra cui il rispetto dei bisogni economici dell’altro e la cura dei figli, quando presenti.
Anche la gestione economica della casa e dei figli può essere suddivisa tra i due coniugi in base ad accordi comuni, sebbene in assenza di una separazione legale continuino a valere gli obblighi patrimoniali previsti dal matrimonio.
La convivenza nella stessa abitazione non incide sui diritti relativi all’uso della casa familiare. Se dovesse verificarsi una separazione legale, sarà il giudice a decidere a chi assegnare la casa, tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli minori, se presenti.
Rimane infine la questione dell’eventuale vita sentimentale di uno dei due coniugi. In linea di principio, finché non c’è una separazione legale, entrambi i coniugi sono considerati tali dal punto di vista del diritto. Tuttavia, se uno dei due dovesse intraprendere una nuova relazione, ciò potrebbe creare attriti e complicazioni legali, soprattutto in materia di affidamento dei figli o questioni economiche.
Come dividere le spese tra separati in casa?
Dividere le spese tra separati in casa può sembrare complicato, ma con un po’ di organizzazione e una buona comunicazione è possibile farlo senza creare troppa tensione. Il punto di partenza è stabilire delle regole chiare che siano accettabili per entrambe le parti. La trasparenza è fondamentale per evitare discussioni e malintesi.
Le spese fisse, come affitto o mutuo, e le bollette (luce, gas, acqua, internet) sono generalmente le prime da affrontare. Un metodo comune è dividerle a metà, soprattutto se entrambi hanno un reddito simile. Tuttavia, se uno dei due ha un guadagno più elevato, si potrebbe valutare una divisione proporzionale, dove chi ha più possibilità contribuisce di più. Questo approccio può sembrare più equo, specialmente se la differenza di reddito è significativa.
Per quanto riguarda le spese alimentari, ci sono due opzioni principali: alcune coppie preferiscono fare una spesa comune e dividerne il costo a metà, mentre altre trovano più semplice gestire le proprie spese in modo indipendente. In questo caso, ognuno compra ciò di cui ha bisogno separatamente, soprattutto se si mangia in momenti diversi o si hanno preferenze alimentari diverse.
Le spese relative ai figli, se presenti, possono essere affrontate insieme. Anche qui, è possibile dividere a metà oppure stabilire una divisione proporzionale in base al reddito. È importante che queste spese vengano discusse chiaramente per evitare incomprensioni. In alcuni casi, quando la separazione diventa legale, un giudice potrebbe stabilire una cifra precisa per il mantenimento dei figli, facilitando questa parte.
Infine, è sempre una buona idea tenere traccia delle spese. Può sembrare noioso, ma utilizzare un foglio di calcolo, un’ app per la gestione delle finanze o anche semplicemente annotare tutto su carta può evitare discussioni in futuro. In questo modo, entrambi saprete esattamente cosa è stato pagato e da chi. Questo approccio organizzato aiuta a mantenere un certo equilibrio nella convivenza e a ridurre il rischio di litigi legati al denaro.
Cosa si perde con la separazione consensuale?
Con la separazione consensuale, i coniugi decidono di comune accordo di porre fine alla loro vita matrimoniale e stabiliscono i termini della separazione, che devono poi essere approvati da un giudice o, in alcuni casi, da un avvocato o dal sindaco.
In termini di perdite, si rinuncia innanzitutto agli effetti patrimoniali derivanti dal matrimonio, come il regime di comunione dei beni, se esistente, e si regolano le questioni economiche, quali l’assegno di mantenimento e la divisione delle proprietà comuni, inclusa la casa coniugale. Si perde inoltre il diritto ereditario reciproco tra i coniugi, salvo che la separazione non sia seguita da un divorzio, che interrompe definitivamente tali diritti.
Anche se consensuale, la separazione rappresenta la fine di una relazione affettiva e matrimoniale, comportando quindi una perdita emotiva e di supporto che era parte del matrimonio.
Come tutelarsi prima di una separazione?
Sia che si tratti di una convivenza di poco tempo o un matrimonio più duraturo, prima di una separazione è sempre importante prendere alcune misure per tutelarsi, sia dal punto di vista patrimoniale che personale. Ecco alcuni passi utili per prepararsi:
Conservare i documenti finanziari rilevanti (atti, conti bancari, investimenti).
- Aprire conti separati per garantire indipendenza finanziaria.
- Stimare i beni comuni per evitare sorprese nella divisione.
- Consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia per eventuale tutela.
- Pianificare la custodia dei figli per garantire stabilità.
- Preparare un bilancio personale per gestire le spese future.
- Proteggere la propria privacy cambiando le password degli account online.
- Cercare accordi pre-separazione per evitare lunghe dispute legali.
Ed ultimo, ma non per importanza, è fondamentale
prendersi cura del proprio benessere psico-fisico cercando di mantenere al meglio la propria routine. È infatti importante fare attenzione all’alimentazione e al proprio ritmo sonno-veglia, oltre che prendere parte ad attività che possano dare gioia e distrarre dalle preoccupazioni. Può essere utile consultare un terapista che possa guidare voi ed eventualmente anche il vostro ex partner o la vostra famiglia durante questo faticoso processo.
Seguire questi passaggi può aiutare a vivere come separati in casa con maggiore consapevolezza e protezione dei propri interessi, oltre che permettere di essere sempre più sereni ritrovando la propria indipendenza e felicità.