La Separazione consensuale
- Separazione consensuale – In un articolo precedente erano state accennate le differenze tra separazione e divorzio. Questa volta si parlerà più nel dettaglio di un particolare tipo di separazione. Quella consensuale.
Che cos’è?
La separazione consensuale è il più semplice tipo di separazione che può produrre effetti giuridici. È basata sull’accordo raggiunto dai coniugi riguardo all’affidamento dei figli, divisione dei beni e gli assegni di mantenimento. Insomma su tutte le questioni economiche e patrimoniali che sorgono in queste situazioni. Il tutto si traduce in meno conflitti da parte delle persone coinvolte, i tempi tecnici sono molto più brevi e anche le spese risultano più contenute. Per questi motivi si preferisce ricorrervi ogni volta che è possibile.
Come si ottiene?
Per avere una separazione consensuale è necessario che questa sia registrata in un tribunale o presso un ufficiale del governo. Se ciò non avviene si ha una semplice separazione di fatto, priva di effetti sul piano giuridico.
Attualmente ci sono tre diverse procedure che si possono scegliere per ottenere una separazione consensuale.
Omologazione:
- entrambi i coniugi presentano ricorso in tribunale. Successivamente dovranno comparire di fronte al Presidente del Tribunale per un udienza di riconciliazione di rito. Poi viene verbalizzata la volontà dei coniugi di separarsi secondo le loro condizioni. L’atto finale è l’emissione di un verbale di omologazione che rende ufficiale la separazione.
Convenzione di negoziazione assistita:
- i coniugi producono un accordo scritto e lo fanno sottoscrivere dai loro avvocati. Una volta che questi ultimi avranno completato le procedure necessarie la separazione diventerà ufficiale. Se vi sono figli minori o non indipendenti l’accordo deve prima essere approvato dal tribunale.
Dichiarazione al Sindaco:
- una terza opzione prevede che i coniugi presentino dichiarazioni separate al Sindaco. Non è possibile utilizzare questa procedura se vi sono figli minorenni o non indipendenti.
A prescindere dalla procedura utilizzata bisogna tenere presente che non viene annullato il vincolo matrimoniale. In pratica non è possibile risposarsi con la semplice separazione.
Come affrontare la separazione?
Anche se la separazione consensuale è diversa dal divorzio, non significa che il carico emotivo sia minore. La necessità di arrivare a tutti i costi ad un accordo sulle questioni economiche e patrimoniali che possono sorgere può essere parecchio stressante. Se poi ci sono dei figli può diventare una vera impresa mantenere la lucidità necessaria per scendere ad un compromesso. Ecco qualche consiglio per rendere il tutto più sopportabile.
Procedere con calma:
- per cercare di essere sempre razionali è consigliabile fare le cose senza fretta. Per quanto possibile bisogna tentare di prendersi del tempo per riflettere. Quel che basta per evitare di prendere delle decisioni più emotive e potenzialmente sbagliate.
Farsi aiutare dagli affetti:
- amici e parenti possono aiutarti a rendere più sopportabile il fardello emotivo. Non esitare a chiedergli una mano. Possono anche esserti utili a predisporre la modulistica delle procedure di separazione.
Contatti con l’ex:
- il fatto che i coniugi abbiano optato per una separazione consensuale indica che i rapporti fra loro sono distesi. Questa aspetto va sfruttato al meglio per assicurarsi una separazione senza troppi scossoni.
Transitorietà:
- se gli accordi non sembrano soddisfacenti non è il caso di farne una tragedia. Sia la separazione che gli accordi hanno carattere temporaneo e possono essere modificati in un secondo momento.
Di nuovo da soli:
- legalmente il matrimonio è ancora valido. Di fatto i due coniugi sono tornati ad essere due persone separate. Per quanto sia una cosa triste bisogna sforzarsi di tenere a mente che il diavolo non è così brutto come lo si dipinge.
Per rendere davvero utili questi consigli è importante tenere a mente l’importanza dell’accordo. Se non si raggiunge un accordo l’unica alternativa è la separazione giudiziale in cui i coniugi non hanno la minima voce in capitolo. Quella è la vera tragedia.