Burnout: le 4 fasi e come uscirne

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Il burnout: ecco la nuova piaga della società lavorativa moderna, che intrappola il lavoratore in una sfera di malessere fisico e psicologico dal quale è difficile uscirne ma non impossibile.

 

Questa piaga affligge milioni di persone in tutto il mondo ed è talmente infida e silenziosa che potrebbe addirittura passare inosservata persino dai medici.

 

Ma non tutto è perduto! Infatti capiremo insieme che cosa nello specifico può considerarsi burnout, come affrontarlo e persino qualche dritta per provare a sbarazzarsene definitivamente!

 

Che cos’è il burnout?

Secondo l’OMS è uno stato di stress cronico lavoro-correlato, contraddistinto da una perenne sensazione di esaurimento delle proprie energie fisiche e mentali. Il termine specifico viene dall’inglese e significa letteralmente: bruciato, esaurito o scoppiato e viene appunto usato per definire lo stato psico-fisico del lavoratore.

 

Le tre caratteristiche peculiari del fenomeno del burnout sono le seguenti:

  • Esaurimento

Il lavoratore in questione si sente perennemente senza energia e non riesce a svolgere a modo le sue mansioni lavorative, inoltre è incapace di recuperare le sue forze nonostante il riposo.

  • Sensazione di alienazione delle attività lavorative

Il dipendente percepisce il suo lavoro sempre più stressante e frustante, cominciando a diventare cinico nel confronto di colleghi e superiori e pubblico (pazienti o clienti). Inoltre si distacca emotivamente, mostrando un deterioramento progressivo dell’impegno nei confronti del lavoro.

  • Riduzione delle performance lavorative

Vengono a mancare la motivazione, la concentrazione e la creatività. Il lavoratore si sente sempre più sopraffatto dalle richieste personali e non si sente in grado di rispondere adeguatamente ai compiti lavorativi, arrivando a perdere fiducia nelle proprie capacità.

 

Questo in breve e ciò che può definirsi il burnout, se presenti queste difficoltà ti consiglio di prestarci attenzione.

 

Quali sono i sintomi?

Disturbi gastrointestinali

Disturbi gastrointestinali

I principali sintomi del burnout sono prevalentemente di natura psicologica, somatica e aspecifica. I sintomi psicologici possono includere: irritabilità, calo della motivazione, senso di colpa, pensieri di fallimento, disinteresse, riduzione dell’autostima e della fiducia in sé stessi, paura di cambiare lavoro.

 

Il burnout può anche causare depressione, attacchi d’ansia e disturbi d’ansia. Tra i sintomi fisici troviamo invece disturbi gastrointestinali (gastrite e colite), cefalee e emicranie, ulcere e disturbi della pelle (acne o dermatite).

 

I sintomi aspecifici accompagnano quelli fisici e comprendono stanchezza, apatia, disturbi del sonno e dell’appetito, calo del desiderio sessuale.

 

Il mio consiglio se si ha a che fare con tutta questa serie di problematiche è comunque di rivolgersi al proprio medico, in maniera tale che si possano escludere altre patologie e quindi determinare che si tratti propriamente di burnout.

 

Quali sono le fasi del burnout?

Incapacità di svolgere mansioni lavorative

Incapacità di svolgere mansioni lavorative

Come per il mobbing, ci sono purtroppo delle fasi che accompagnano il burnout. Le fasi in questione sono 4 e sono le seguenti:

 

1 Il lavoratore è entusiasta del nuovo lavoro ed investe tutte le sue energie, motivato dall’aiutare gli altri ed a ottenere successo. In questa fase è molto attivo e tende a sacrificare la vita personale e familiare insieme agli interessi extra lavorativi.

 

2 L’operatore continua a lavorare ma il lavoro non soddisfa i suoi bisogni e i suoi ideali, e inizia a reagire in maniera passiva o negativa. Quindi si passa a un graduale senso di delusione.

 

3 Il burnout comincia a aggravarsi. Il lavoratore è sopraffatto da un senso di inutilità, aggiunto allo scarso apprezzamento da parte di superiori e utenti e di un’inadeguata formazione per il tipo di lavoro svolto. Comincia ad avere atteggiamenti aggressivi verso sé stesso e gli altri, ansia e mette in atto comportamenti di fuga dal lavoro come pause o assenze per malattia.

 

4 Si arriva quindi ad un graduale disimpegno emozionale e pratico che porta ad uno stato di distacco apatico. In questa fase il lavoratore, completamente in stato di burnout, comincia ad essere disaffezionato al proprio lavoro, contraddistinto da una dose di delusione, insofferenza, intolleranza, cinismo e indifferenza.

 

Ma anche sensi di colpa, sensazione di fallimenti e tendenza ad ingigantire gli eventi negativi.

 

Quanto dura il burnout?

Purtroppo non esistono tempistiche precise entro le quali il soggetto possa uscire dal burnout, che può durare per brevi periodi o protrarsi per mesi. Questo perché bisogna prendere in considerazione diversi fattori che possono influenzare l’insorgenza del burnout come:

  • Caratteristiche soggettive della persona

Ogni persona è differente e affronta le problematiche in maniera unica. Ciò che disturba un individuo potrebbe non affliggerne un altro. Di certo quelli più predisposti sono coloro che tendono al perfezionismo e hanno alte aspettative personali.

  • Ambiente lavorativo

Ogni luogo di lavoro è differente, ce ne sono alcuni tranquilli e altri ostili. Ed è proprio in questi ultimi che si ha più probabilità di sviluppare il disturbo del burnout.

  • Tipologia di lavoro

Anche in questo caso ci sono professioni che rendono più facile il rischio di far nascere il burnout, a causa di persone o situazioni stressanti.

 

Come si evince da questi fattori, ogni situazione è diversa così come ogni lavoratore. Pertanto bisogna analizzare la propria sfera lavorativa e verificare se sono presenti le dinamiche nocive che causano il burnout.

 

Come si esce dal burnout?

Usa lo smartwatch

Usa lo smartwatch

Ora che hai tutti gli strumenti per individuare i sintomi e le cause del burnout, dopo aver fatto visite mediche per escludere qualsiasi altro tipo di patologia, ecco alcuni suggerimenti per uscire dal burnout:

 

  • Identifica i fattori di stress: la conoscenza è potere e in questo caso conoscere i motivi del tuo stato di stress può aiutarti a evitarli o diminuirne il contatto.

 

  • Monitora lo stress: potresti aiutarti con uno smart-watch con monitoraggio dello stress e della frequenza cardiaca.

 

  • Pratica esercizio fisico e riprendi i tuoi hobby: non bisogna sottovalutare le proprietà benefiche dell’esercizio fisico, anche se ritieni di essere stanco. Non abbandonare le tue passioni.

 

  • Tieni un diario: appuntare i problemi e le situazioni oppressive è un buon metodo per metabolizzarli, gestendo meglio lo stress.

 

  • Parla con qualcuno: parlare con persone fidate del problema aiuta ad alleviare lo stress. Non temere di appoggiarti agli altri.

 

  • Impara tecniche di gestione dello stress: ci sono manuali e riviste online che parlano dell’argomento, dai loro una possibilità.

 

  • Sii paziente con te: per uscire dal burnout ci vuole tempo, pertanto sii paziente e non colpevolizzarti.

 

  • Parla con il tuo superiore: cerca una via di incontro con il tuo datore, se possibile. Se non è possibile il mio consiglio è di cominciare a prendere in considerazione la ricerca di un nuovo lavoro.

 

Questo è tutto ciò che c’è da sapere sul burnout. Non è difficile ma neanche facile da diagnosticare, tuttavia con questi nuovi strumenti sono convinta che puoi riuscire sia ad identificarlo che ad uscirne definitivamente!

 

Anche tu soffri di burnout?
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Articolo di Monica Usai

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