Hai mai provato a concentrarti su un compito mentre la tua mente vagava altrove? Ti è mai capitato di dimenticare quello che stavi facendo pochi istanti prima? Ecco, queste sono situazioni nelle quali spesso si ritrovano le persone affette dalla sindrome di ADHD il famoso disturbo da deficit d’attenzione.
C’è molta confusione e disattenzione al giorno d’oggi verso questa particolare problematica, pertanto è mio compito dare qualche nozione riguardo questa sindrome!
Che cosa è la sindrome ADHD?
La sindrome ADHD è un disturbo neuro psichico presente nei bambini o negli adolescenti, caratterizzato da iperattività, impulsività e incapacità nel concentrarsi. Questo disturbo si manifesta generalmente prima dei 7 anni di età.
Poiché la sindrome ADHD si definisce anche come una situazione di perenne disattenzione, iperattività o impulsività. I bambini e gli adolescenti che ne sono affetti sviluppano un senso di disagio e incapacità superiore a quello dei compagni della loro stessa età.
Nel 1845, in un libro intitolato “The story of Fidgety Philip”, il medico Heinrich Hoffman descrive per la prima volta il disturbo in questione. All’interno del testo il medico riporta una vera e prorpia descrizione di un bambino iperattivo.
È soltanto dal 1902 che la sindrome ADHD si riconosce come problema medico e quindi inserita nel DSM (Manuale Diagnostico Dei Disturbi Mentali).
Quali sono i sintomi della sindrome ADHD?
I sintomi della sindrome ADHD sono molti e vari. Come affermato in precedenza, includono la disattenzione, l’iperattività e l’impulsività che devono essere presenti nell’individuo per almeno 6 mesi.
I soggetti affetti da ADHD:
- hanno difficoltà a completare task che richiedano concentrazione
- sembra che non ascoltino niente di ciò che gli vien detto
- sono eccessivamente vivaci e attivi
- si distraggono molto facilmente
- parlano in continuazione, interrompendo i discorsi altrui
- non riescono ad attendere il loro turno in coda o in un gruppo
- possono manifestare serie difficoltà nell’apprendimento che rischiano di lasciarli indietro rispetto ai compagni di classe, causando quindi danni emotivi
Come si evince da queste righe, è bene che i genitori o i tutori dei bambini che manifestano questi sintomi si rivolgano a uno specialista neuropsichiatra.
Come si diagnostica la sindrome ADHD?
Secondo il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali, la sindrome ADHD si deve manifestare con 6 o più sintomi di disattenzione o con 6 o più sintomi di iperattività o impulsività. Ovviamente tutto questo non basta, poiché l’atteggiamento del paziente deve essere valutato in base alla gravità e alla frequenza dei segni.
Questi segni inoltre devono essere presenti in almeno due ambienti separati, che sia a casa o a scuola, in maniera tale che non vengano confusi con la presenza di ADHD nell’individuo.
In poche parole: se il paziente è affetto da questi sintomi solo in uno dei due ambienti, non si può attribuire il suo comportamento alla sindrome ADHD.
Per questi motivi la diagnosi spesso risulta difficile, poiché dipende interamente dall’analisi soggettiva dell’osservatore. Senza contare il fatto che spesso i bambini disattenti spesso non vengono notati fino a quando il loro rendimento scolastico non è compromesso.
Non esiste nessun esame di laboratorio per cavarne piede, anche perché si tratta di un disturbo neuro psichico. Tuttavia il medico può servirsi della compilazione di questionari riguardanti gli aspetti comportamentali del paziente, per formulare una diagnosi.
Infine il paziente può essere sottoposto a diversi test psicologici e perfino ad analisi del sangue per escludere altri tipi di disturbi.
Quali sono le cause della sindrome ADHD?
Le cause che inficiano sulla presenza della sindrome ADHD sono di natura:
- genetica
- neurobiologica
- ambientale
Molti studi di genetica hanno infatti dimostrato l’esistenza di un’associazione tra ADHD e alcuni geni. Per esempio l’alterazione del gene responsabile della produzione di dopamina potrebbe essere una causa di questo disturbo. Infatti la dopamina è quella sostanza che veicola le informazioni tra i neuroni e quindi sta alla base di molti processi cognitivi come l’attenzione e la memoria.
Ulteriori studi hanno dimostrato anche che un bambino affetto da ADHD ha 4 volte più probabilità di avere un parente con lo stesso disturbo, così come un padre affetto da ADHD ha un figlio con lo stesso disturbo.
Inoltre esistono alcuni fattori ambientali che sono associati a questa sindrome, come:
- l’esposizione prolungata al fumo di sigaretta
- l’assunzione di alcool o droga in gravidanza
- ipertensione
- stress
- complicanze durante il parto
- nascita prematura
- basso peso alla nascita
Infine le cause di natura neurobiologica che possono causare la sindrome ADHD sono difetti nella struttura e nel funzionamento della parte frontale del cervello, che è responsabile di processi cognitivi primari come la pianificazione e l’organizzazione dei comportamenti, l’attenzione e il controllo inibitorio.
I deficit strutturali inoltre possono riguardare anche la regione cerebrale che regola le emozioni e una parte del sistema nervoso che regola la comunicazione all’interno del cervello.
Tutte queste regioni sono interconnesse tra loro, pertanto un deficit in una di queste può originare la sindrome ADHD.
Come curare la sindrome?
Non esiste una vera e propria cura per la sindrome ADHD, poiché si tratta di una sindrome e non una malattia e quindi non si può attribuire definitivamente una soluzione. Tuttavia gli specialisti del settore prescrivono spesso alcuni trattamenti che prevedono anche l’uso dei farmaci.
I farmaci vengono impiegati nei casi più difficili, dato che solitamente vengono prescritti il metilfenidato o atomoxetina che agiscono direttamente sulla funzionalità del cervello, che nel caso di un bambino è ancora in via di sviluppo.
Per questi motivi infatti il medico neuropsichiatra dovrà comprendere quando è necessario prescrivere il farmaco, se il paziente presenta altri disturbi e qual è la compromissione della vita quotidiana attribuibile al disturbo.
I trattamenti non farmacologici invece prediligono un approccio multimodale, dove vengono coinvolti i genitori o i tutor, i bambini e gli insegnanti. Vengono impiegate anche delle terapie digitali: esiste infatti Endeavor il primo videogioco sviluppato a scopo terapeutico per i pazienti affetti da sindrome ADHD.
Questo è tutto ciò che c’è da sapere sulla sindrome ADHD, un disturbo che ancora oggi e sconosciuto e sottovalutato da molti. Sono convinta però di aver dato il mio contributo per far conoscere questa sindrome e quindi aver sensibilizzato sull’argomento!