Sodomizzare è ancora oggi un tabù, tanto amato quanto discusso. Nonostante in molti demonizzino questa pratica concentrandosi su rischi e scarsa moralità, essa può rivelarsi grande fonte di piacere se vissuta con calma, consenso e prendendo le giuste precauzioni. Con il passare del tempo la disinformazione riguardo la sodomia sta diminuendo, sfatando così molti miti socio-culturali basati sull’ignoranza. La migliore arma per sconfiggere la paura del diverso è parlare, per informarsi ed informare. Allora… Parliamone!
Sodomizzare: di cosa si tratta in realtà?
La sodomia consiste nell’atto sessuale della penetrazione anale, spesso intesa prettamente come pratica omosessuale. Secondo molti studi è in realtà più comune tra individui eterosessuali di giovane età. Perché questa sua stigmatizzazione? Tutto cominciò quando nell’ a.C. travisarono una parte dell’Antico Testamento. Secondo il testo, la città di Sodoma fu punita con le fiamme quando i suoi abitanti tentarono d’abusare di due angeli, arrivati per avvisare Lot (nipote di Abramo) dell’ira del Signore per i loro peccati.
Il messaggio biblico lascia però spazio a diverse interpretazioni: la sodomia infatti non è realmente nominata.
La Bibbia parla di un tentativo d’abuso in modo vago, fu la società a condannare l’atto specifico, soprattutto se compiuto tra uomini.
Nel ‘300 poi, Dante nella “Divina Commedia” parlò di un girone dell’inferno dedicato esclusivamente a chi si dedicava alla sodomia ed al suo sentimento “contro natura”, sulla falsariga di quelle che erano ormai erronee convinzioni sociali radicate nell’immaginario comune.
Come racconta XXMILA LEGHE nel suo articolo sulla storia del servizio di polizia degli Ufficiali della Notte, nella Firenze rinascimentale nacque addirittura una brigata incaricata di individuare e punire i peccatori grazie a denunce anonime.
Molte erano false accuse mosse per questioni personali, di 40.000 fiorentini ne vennero incriminati 10.000. Di questi, 12 mila non rispettarono per 5 volte le restrizioni sessuali imposte e andarono al rogo.
Le punizioni corporali variavano in base a sesso ed età del soggetto ritenuto colpevole e continuarono fino al totale smantellamento degli “Ufficiali della Notte”, nel 1502.
Questa tipologia di coito è quindi additata come trasgressiva e contro natura, allontanando così molte donne da una nuova esperienza sessuale e facendole vergognare delle loro fantasie.
La società da sempre occulta ed etichetta il sodomizzare come un gesto “sporco”, un peccato impuro, una sofferenza fisica.
In particolare, in Italia la sodomia è stata considerata illegale fino al 1900.
Ma, come afferma Vanity Fair, il 94% delle donne durante il sesso anale raggiunge l’orgasmo, stima non indifferente se considerata la nomea (falsa) di pratica dolorosa!
Come praticare la sodomia in modo sicuro?
Nonostante questo atto è spesso denigrato poiché associato a sporco e dolore, con la giusta preparazione potrà in realtà rivelarsi una piacevole scoperta.
Va innanzitutto sottolineato che farsi sodomizzare deve essere una scelta del tutto spontanea e non basata solo sull’assecondare un desiderio del partner!
Questo poiché le condizioni psicologiche del partner sodomizzato saranno fondamentali affinché ogni cosa funzioni.
Diversi studi hanno infatti dimostrato come, nella maggior parte dei casi, le esperienze più soddisfacenti fossero di coppie stabili: confidenza, fiducia ed amore favoriscono il rilassamento.
La parola d’ordine è: lentezza. La zona trattata è molto sensibile ed è costellata da terminazioni nervose, la stimolazione dovrà quindi avvenire gradualmente per evitare tensioni e contrazioni improvvise. I preliminari ne costituiscono uno step essenziale.
Un’ottimo modo è, ad esempio, il cominciare con una stimolazione esterna e delicata.
Cambiare posizione per trovare quella più adatta agevolerà il rapporto, per questo la comunicazione tra le due parti assume un ruolo fondamentale.
Alla lentezza si affianca la lubrificazione, il gel lubrificante deve avere una base d’acqua ed è molto importante per evitare che lo sfregamento possa causare danni interni. L’ampia gamma di prodotti presente sul mercato permette di sbizzarrirsi, rendendo la scelta piuttosto divertente e stuzzicante.
Argomento che spesso causa dei ripensamenti è l’igiene, poiché l’orifizio in questione è finalizzato ad espellere feci. Ottime soluzioni per evitare eventi spiacevoli sono i clisteri erotici e le docce anali, facilmente reperibili sia in negozi fisici sia online e perfetti per eliminare scomodi residui.
In caso di rapporti con sconosciuti è più che consigliato l’uso di profilattici per evitare ogni genere di contagio. Come avevamo già visto, il sesso protetto può comunque essere sexy!
Se invece c’è una gravidanza in corso niente paura: la sodomia non comporta rischi se non si soffre di alcuna patologia al momento del rapporto.
L’utilizzo di sex toys è un buon modo per rendere ancora più intrigante e godibile quest’esperienza, dai plug anali agli stimolatori, dai ganci alle perle…
Sperimentare aiuta a conoscersi meglio e ad esplorare questo mondo.
Quali rischi può comportare la sodomia?
Come in ogni attività che coinvolge parti delicate ed intime del nostro corpo, sodomizzando e facendosi sodomizzare in modo incauto si corrono diversi rischi.
Un’accortezza di rilevante importanza è l’interrompere immediatamente l’amplesso in caso di dolore, poiché esso indica che qualcosa non sta andando come dovrebbe.
Dolore e sanguinamento sono due dei principali rischi: essi possono derivare da un danneggiamento dei fragili tessuti interni.
È proprio la lacerazione a permettere la temuta diffusione di malattie sessualmente trasmissibili.
Anche i batteri non vanno sottovalutati: in un rapporto non protetto possono provenire da entrambi ed infettare l’altra persona.
Molto discusso è il tema dell’incontinenza per chi pratica con costanza la sodomia. Nessuno studio accerta un rapporto di causa- effetto, in ogni caso per ovviare a questa problematica esistono appositi esercizi, in grado di restituire allo sfintere la sua forza. (Inserisci link kegel)
Come affermano i sessuologi, contrariamente alle credenze popolari, i danni fisici causati da questa tipologia di rapporto sono in realtà minimi e tutt’altro che gravi.
Quando desiderio e curiosità s’incontrano, soddisfare le proprie voglie in modo sano e sicuro crea intimità ed intesa: non c’è nulla d’immorale nel concedersi nuove avventure e fonti di piacere!
Esistono tanti modi diversi d’amare, perché privarsene?