Diventata nota nel mondo della pornografia, tranny è una parola molto controversa. Nello slang anglosassone è un modo di indicare non solo le persone transessuali ma anche quelle in transizione, per offenderle. Motivo per il quale, dal 2017, Tranny è diventata una parola bannata da Facebook, in quanto considerata discriminatoria e violenta.Ma la parola tranny, come molte parole di uso comune nella lingua parlata, ha subito una lunga storia di critiche e rivendicazioni. Nata come termine neutro per definire le persone che non si riconoscono nel classico sistema binario femmina/maschio, tranny ha assunto nel tempo un’accezione denigratoria. Una buona parte dei movimenti LGBTQ+ sta cercando di rivendicare l’utilizzo di questa parola, sottraendola al potere degli odiatori.
Ma cosa significa Tranny? E quali sono i termini giusti da usare?
Può capitare di imbatterci in persone che non rispecchiano le classiche rappresentazioni di genere e aver paura di fare qualche gaffe. E’ sicuramente buona educazione non fare domande indiscrete, ma per evitare di creare imbarazzi, è bene avere sempre un atteggiamento rilassato e aperto. E se vi scappa un errore, chiedere scusa è sempre la migliore delle soluzioni, e universalmente più apprezzata.
Ammettere di non sapere è un punto di partenza ammirevole, ma ancor meglio è informarsi e immergersi senza esitazioni nelle normali evoluzioni del mondo. E chissà, magari troverai la tua strada e scoprirai qualcosa su di te!
Usare le parole giuste
Tranny, Transessuale, Transgender ma anche genere, sesso, orientamento sessuale. Quali sono le differenze? Come fare ad evitare figuracce?
Come per ogni aspetto della nostra vita, è bene tenersi sempre informati. I concetti di gender fluid sono sempre più diffusi, soprattutto tra le nuove generazioni. Chi ritiene di avere un genere fluido, in sostanza, considera la sua sessualità ma anche il suo stesso genere come in continuo mutamento. Non esistono rigide ed esclusive appartenenze di genere, ma posso sentirmi a volte un uomo, a volte una donna, a volte entrambe in contemporanea. Fuori da quel mondo patriarcale in cui addirittura le emozioni hanno un genere!
C’è un nuovo glossario che dobbiamo possedere per non sbagliare. Ma partiamo dai concetti base che dobbiamo assolutamente sapere, per non esser fuori dal mondo!
Di solito c’è molta confusione sulla distinzione tra sesso e genere. Il sesso si riferisce all’anatomia, è strettamente legato al corpo e ai geni sessuali XY. In parole povere a cosa abbiamo tra le gambe. Il genere, invece, abbraccia uno spettro più ampio di aspetti psicologici e culturali. Potrebbe essere definito come l’identificarsi in un uomo o in una donna, a prescindere dall’essere femmina o maschio. Un altro paradigma ancora è l’orientamento sessuale, che si basa invece sui propri desideri. Posso essere eterosessuale, omosessuale, bisessuale ma anche nessuno dei tre. La sexual fluidity è un aspetto sempre più rilevante dell’identità delle persone, che non vogliono più essere ingabbiati in dei preconcetti di genere, ma accogliere ogni aspetto della vita in maniera più tollerante e inclusiva. Ecco perché tra i più giovani, è sempre più diffuso il concetto di pansessualità cioè l’attrazione emozionale e romantica verso un individuo, indifferentemente dal suo genere.
Trans, Transessuale o transgender: qual è la differenza?
La parola tranny può essere tradotta banalmente in italiano come transessuale. Spesso sentiamo parlare di trans, transessuale o transgender, ma siamo sicuri di usarli nel modo giusto?
Quando usiamo la parola transessuale, parliamo di una persona che non si identifica nel genere che gli è stato attribuito alla nascita. Sesso biologico e identità di genere non coincidono. Una donna transessuale, ad esempio, sarà nata biologicamente maschio ma non si sentirà mai tale. Le persone transessuali intraprendono un percorso di trasformazione che li porterà alla riassegnazione del sesso.
Con il termine transgender, invece, si comprendono tutte quelle persone che non solo non si riconoscono nell’identità di genere prevista dal sesso di nascita, ma non riconoscono l’esistenza di soli due generi. Sono persone che si potrebbero definire Genere X. In ambito medico non si sono sottoposti ad operazioni chirurgiche.
La transazione non è solamente una terapia ormonale o un intervento di bisturi, ma è soprattutto una trasformazione sociale: cambiare nome, pronome e aspetto fisico!
Attenzione con i pronomi, infatti, se state parlando di un transessuale che si identifica come donna, sarà una transessuale e non un transessuale! E nella lingua scritta, per chi non si identifica in nessun genere, arriva in soccorso l’italiano inclusivo che esclude il genere grammaticale con l’utilizzo della schwa per il singolare (ǝ) e la schwa lunga per il plurale (з).
Perchè non usare la parola tranny?
Ad essere sinceri, se cerchiamo la parola tranny su un motore di ricerca ci rimanderà soprattutto risultati inerenti alla pornografia. Il mondo trans, infatti, deve combattere una dura e quotidiana guerra contro chi ritiene la transessualità come una perversione. La sessualità trans viene accostata, in un malato immaginario collettivo, come qualcosa di perverso da mantenere nascosto. Definire una persona come un Tranny è diventato un appellativo dispregiativo per indicare qualcuno che non appare (talvolta anche solo esteticamente) conforme alle aspettative di genere. La parola Tranny nel tempo si è caricata di quest’accezione negativa, tanto da essere bannata dai maggiori social network.
Ma il termine Tranny non è nato come un offesa, e molti movimenti LGBTQ+ ne rivendicano l’orgoglio delle sue radici. Negli anni ‘80 in Australia, tranny viene utilizzato come termine inclusivo per tutte quelle persone che non si riconoscono nel binarismo di genere. Comparso nel mondo queer, la parola tranny si è pian piano trasformata in un offesa. Ma quanto potere si concede agli odiatori se gli si lascia il pieno diritto su una parola? Non sono i termini il problema, ma le persone che non credono nell’amore universale e utilizzano ogni loro energia per inondare il mondo di odio e discriminazione. All you need is love, cantavano dei ragazzi di Liverpool ormai più di 50 anni fa, ed avevano e hanno ancora ragione. Le parole sono importanti, certo, ma più importante è il significato che gli attribuiamo. Apriamo la nostra mente, e soprattutto il nostro cuore, e accogliamo la diversità come una risorsa. L’ebbrezza che ci regalerà l’essere finalmente liberi da tutti gli schemi, non avrà paragoni!