Namaste, l’ormai noto saluto indiano, racchiude una filosofia di pensiero basata sul profondo rispetto reciproco e sull’incontro spirituale. Nella filosofia orientale, l’anima è concepita come energia in armonia con l’universo e questo si riflette nei rapporti umani e nell’idea di unione spirituale della cultura indù. Meditazione e pratiche orientali come il Tantra hanno infatti lo scopo di ampliare le percezioni e innalzare la propria anima. La filosofia dietro al famoso saluto spirituale ha da insegnarci tanto in fatto di relazioni e ricerca dell’armonia tra mente e corpo. Scopriamo insieme il significato profondo dei termini e delle pratiche orientali.
Saluto tra anime o divinità?
Namaste non è un semplice saluto. La radice del termine di origine sanscrita significa “mi inchino a te”. L’espressione indiana indica quindi il riconoscimento reciproco tra anime. Ma non solo. Ciò che viene riconosciuta è anche la sacralità dell’altro e quindi la sua manifestazione della divinità. Nella filosofia orientale, ogni essere umano è espressione del divino e in questo si legge la concezione di profondo rispetto della vita. Namaste è quindi anche una forma di ringraziamento, espressione di devozione e onore nell’incontro con l’altro. Il rispetto nei rapporti umani è un principio fondamentale alla base del pensiero orientale. Le formule di deferenza, la gentilezza e l’attenzione verso l’altro caratterizzano l’approccio asiatico alle relazioni. Relazioni che vengono rafforzate grazie a pratiche sacre come il Tantra.
L’oriente è ancora così lontano?
Buddismo, induismo e taoismo hanno sempre esercitato un fascino esotico nella nostra cultura occidentale. Oggi pratiche come il Tantra, simboli orientali come lo Yin e Yang, parole sanscrite come Namaste sono ormai noti nella nostra cultura popolare, anche se spesso in modo superficiale. Alla base della filosofia e delle discipline orientali c’è la ricerca di equilibrio delle energie tra sé e il mondo esterno. Saperle controllare è lo strumento per raggiungere l’armonia con l’universo e, nella filosofia buddista, il Nirvana. La curiosità verso queste misteriose credenze ha spinto sin dall’antichità i viaggiatori occidentali ad avventurarsi alla scoperta del lontano Oriente. Oggi la culla del Dalai Lama e del Sol Levante si è avvicinata a noi grazie a media, eventi e festival dedicati alle civiltà asiatiche.
Conosci il Tantra?
Tra le pratiche orientali oggi è piuttosto noto il Tantra. Conosciuto soprattutto nella sua parte dedicata alla sessualità, esso rappresenta in realtà un percorso che coinvolge tutti gli aspetti della vita. La parola stessa, anch’essa dal sanscrito, significa principio o tecnica. Il Tantra racchiude infatti tutte le tecniche per innalzare la propria anima attraverso il controllo del proprio corpo. Naturalmente, applicato all’unione sessuale in una sorta di “Namaste erotico”, il Tantra aiuta ad alzare il proprio livello di percezione, scoprire nuove sensazioni e allungare i tempi del piacere. Il sesso tantrico prevede anche varie tecniche per raggiungere l’estasi sessuale, ma non va confuso con il Kamasutra. Diversamente dall’antico testo sanscrito noto come articolato decalogo delle posizioni sessuali, il Tantra è una disciplina sacra.
Estasi del corpo o dell’anima?
Nella filosofia orientale, l’estasi del corpo non è considerata come piacere fine a sé stesso. Al contrario della nostra cultura occidentale, il godimento carnale non è associato a una peccaminosa tentazione terrena, anzi! La sessualità tantrica è invece uno strumento per raggiungere un livello di unione spirituale che avvicina le due anime alla divinità. Così anche l’unione sessuale, che ha il suo culmine con il Tantra, rappresenta un incontro tra due anime, talvolta gemelle, che è allo stesso tempo un incontro tra due divinità. Se sei curioso di conoscere un modo diverso di vivere relazioni e sessualità, avvicinarsi al pensiero orientale può essere un’interessante scoperta e, chissà, magari anche un’occasione per trovare la tua “divinità” affine…