Cinismo – Vissuto nell’Antica Grecia del V secolo a.C., Diogene di Sinope è considerato il padre del Cinismo. Il termine indicava all’epoca una dottrina filosofica i cui adepti si dedicavano alla ricerca di uno stile di vita autentico, lontano dalle ipocrisie della società. La parola stessa deriva dal termine “kyon” che significa “cane”, ad indicare il perseguimento di un’esistenza molto umile. Ma oggi?
Cos’è il cinismo oggi?
Oggi il cinismo viene definito come “un atteggiamento di ostentata indifferenza e disprezzo nei confronti di valori morali e sociali”, ovvero un approccio alla vita che porta a non credere in nessun valore e a compiacersi di questo. Nel corso del tempo il termine ha quindi finito con l’assumere un significato e una valenza più negativi. Ad oggi chi si definisce cinico non propone un nuovo modo di vedere la realtà che lo circonda, ma si limita a giudicarla e a criticarla. La persona cinica è fondamentalmente un’individualista e un’egoista, il cui agire è mosso dalla ricerca di un proprio tornaconto personale. Questa modalità ha ricadute inevitabili nei rapporti con gli altri, soprattutto se all’interno di essi si giocano dinamiche di potere. Le conseguenze sono negative per la qualità delle relazioni umane, che vengono svuotate della loro parte emotiva per essere riempite di una soddisfazione egoistica.
Qual è la funzione del cinismo?
Una volta inquadrato questo modo di porsi verso la vita viene da chiedersi a cosa serva. Sicuramente essere disillusi nei confronti della realtà in cui si è immersi porta a sentirsi meno vulnerabili ed esposti. Il cinismo rappresenta una vera e propria arma di difesa dalle delusioni e dai rischi della vita, tanto che molti preferiscono “trincerarsi” dietro questo atteggiamento disincantato a causa della paura di venire feriti. Allora via le illusioni, via le fantasie e i sogni pur di mettersi al riparo dalle delusioni che le situazioni della vita possono portare! Il cinismo diventa l’arma per fronteggiare meglio le difficoltà di ogni giorno ed è proprio questa la sua funzione chiave. Adottare un atteggiamento di distacco permette di difendersi dalla paura di vivere e di rischiare.
Qual è il prezzo del cinismo?
Come tutti i meccanismi di difesa, anche il cinismo ha il suo prezzo da pagare. Questo stare nel mondo in modo freddo, senza coinvolgimenti affettivi, ma guardando tutto da lontano senza far prevalere gli affetti e le emozioni alla lunga fa sentire molto soli. Se infatti da un lato non stabilire legami emotivi con gli altri preserva dal non avere delusioni e subire ferite, dall’altro fa perdere quel favoloso mondo che sono le relazioni umane in tutte le loro sfaccettature. La paura nei confronti della realtà e di ciò che essa può riservare non permette di viverla fino in fondo, bensì di condurre un’esistenza “con il freno a mano tirato”. Ricorda: potersi lasciare andare e non diffidare sempre del prossimo non significa vivere ingenuamente, ma poter dare una possibilità all’altro rinunciando al disincanto come scusa per partire prevenuti in ogni rapporto umano!
Come combattere il cinismo?
Come poter quindi vivere in modo più autentico senza sentirsi troppo esposti? Il segreto è non farsi sopraffare dalla paura di venire feriti, dal timore di ciò che non si conosce, dalle delusioni delle esperienze negative che possiamo aver vissuto. È importante tutelarsi, ma lo è anche riuscire a rimettersi sempre in gioco nonostante tutto e tutti. Il cinismo permette di non sentirsi troppo in pericolo, può dare sollievo e far sentire rassicurati, ma lo fa a caro prezzo.
Insomma, occhio dal rifugiarsi dietro questo apparente distacco, potrebbero essere tante le cose che ti stai perdendo!