Certamente avrai sentito qualcuno a lavoro usare la parola stacanovista per descrivere te o qualche tuo collega. Se non sai cosa significa questo termine o non hai le idee chiare circa la sua derivazione sei nel posto giusto. Continuando nella lettura scoprirai la storia e le varie accezioni della parola e capirai se si usa per fare un complimento o per muovere una critica.
Qual è il significato del termine stacanovista?
L’ambito in cui si usa il termine stacanovista è quello lavorativo. Descrive una persona particolarmente dedita alla sua professione, che presta particolare attenzione ai minimi dettagli. Si tratta di un dipendente ligio ai suoi compiti che si dedica al lavoro con ritmi serrati e ferrei, spesso continua a svolgere la sua mansione anche da casa. É un lavoratore che molto raramente si concede una pausa e cerca di mettere a frutto al massimo il tempo che passa in azienda. Se ti definiscono stacanovista di certo non ti stanno facendo un complimento, questo termine porta con sé un significato negativo. Chi lo usa afferma che si dedica un impegno eccessivo nell’attività che si svolge, insinuando che non si hanno altri interessi oltre al lavoro.
Da dove deriva il termine stacanovista?
Il termine stacanovista deriva dal nome di un operaio russo, vissuto negli anni 30 del ‘900, che si chiamava: Aleksej Stachanov. Egli lavorava nelle miniere di carbone sotto il regime socialista, diventò famoso perché mise in atto uno schema di lavoro che determinò un aumento di produttività. Stachanov pensò di tagliare la materia prima direttamente sul posto e utilizzare alcuni suoi colleghi per il trasporto della stessa. In questo modo ridusse di molto i tempi del lavoro tanto che il regime lo premiò e lo fece diventare un esempio per tutti gli altri. Ora che conosci la storia puoi ricordarti più facilmente il significato del termine stacanovista, associandolo subito al cognome dell’operaio particolarmente dedito alla sua attività.
Essere stacanovisti alla lunga può diventare un disturbo?
Lo stacanovismo, se impedisce di avere una vita al di fuori del lavoro, diventa una vera e propria patologia. Molti studiosi del comportamento e della psiche umana hanno dimostrato che una dipendenza non si crea solo con l’abuso di sostanze come la droga, il fumo o l’alcol. Possono essere anche alcuni comportamenti a diventare deleteri per l’uomo, si tratta di tutti quelli che vengono estremizzati e portati all’eccesso.
Impegnarsi nel lavoro può essere un motivo di rivalsa personale, un modo per fare carriera e migliorare la propria vita. Quando però la dedizione e l’impegno in questo campo precludono i rapporti con gli altri, bisogna rendersi conto di aver passato il limite.
Come evitare lo stacanovismo?
Per scoprire di avere un problema con lo stacanovismo la prima cosa da fare è ascoltare il parere degli altri. Sono gli amici e i famigliari i primi ad accorgersi che c’è qualcosa che non va, che ci si dedica troppo al lavoro. Chi ottiene complimenti e ammirazioni sul suo operato nell’ambito lavorativo è più a rischio. Se si è particolarmente bravi non solo i colleghi, ma soprattutto i superiori, formulano lodi che possono trasformarsi in premi o scatti di carriera. Questo cosiddetto rinforzo positivo radica maggiormente l’idea che ciò che si sta facendo è giusto e si abbandonano le relazioni esterne, concentrandosi solo sul lavoro.
Per uscire dal questo circolo vizioso bisogna agire subito. Per evitare di arrivare a un punto critico, è sempre meglio fare una pianificazione settimanale o mensile per ritagliarsi dei momenti da passare con i propri cari o da dedicare alle proprie passioni, dimenticando per un attimo il lavoro. Solo così si potrà condurre una vita normale ed essere anche più produttivi perché una mente riposata, che raccoglie molti stimoli da altri ambiti, trova soluzioni brillanti.