Ti sarà capitato prima o poi nella vita di provare frustrazione. Quella sensazione come di sconfitta per non aver raggiunto l’obbiettivo che ti eri prefissato. Nonostante tu ci abbia messo il massimo impegno e la massima determinazione, questo senso d’impotenza rischia di far naufragare anche i migliori propositi. Ma ci sono dei risvolti positivi in tutto ciò? e quali sono le armi che abbiamo per combatterla? Scopriamolo insieme!
Cos’è la frustrazione e come nasce?
In psicologia la frustrazione è definita come la sensazione che nasce quando una persona incontra degli ostacoli che gli impediscono di soddisfare un proprio bisogno o un desiderio. Già alla nascita ognuno di noi ha dentro di sé alcuni bisogni ed alcuni desideri che cerca di esaudire attraverso l’interazione col mondo esterno. Entrambe queste sensazioni però, se non vengono soddisfatte, si trasformano velocemente in frustrazione.
Tutti noi, fin da bambini, proviamo una continua alternanza fra la soddisfazione e la frustrazione, in un’incessante altalena di emozioni. È compito dei genitori cercare di rendere di volta in volta sempre più sopportabile l’impatto con le esperienze negative, cercando di farle vivere al bambino in modo sicuro e tollerabile. Un’educazione troppo indulgente e permissiva non permette di apprendere che nella vita ci sono dei limiti e che non è sempre possibile soddisfare i propri desideri. D’altro canto un ambiente iperprotettivo impedisce di confrontarsi col mondo esterno, rischiando di non preparare i figli ad affrontare la vita che li aspetta fuori dal nucleo familiare. In ogni caso è inevitabile provare frustrazione prima o poi, ed è quindi meglio conoscerla all’interno di un ambiente sicuro come quello familiare in modo da imparare ad affrontarla un po’ alla volta.
Come si manifesta la frustrazione e come combatterla
Com’è noto la perfezione non fa parte di questo mondo. Non esiste né la famiglia perfetta né la società perfetta e pertanto ognuno di noi si ritrova ad affrontare numerosissime difficoltà durante la propria vita. Ma è proprio affrontando queste difficoltà che si sviluppa un carattere determinato e sicuro di sé, capace di resistere alle avversità e attraverso queste diventar più forte.
Come abbiamo visto la frustrazione può avere differenti cause e può manifestarsi in molti modi diversi: attraverso la rabbia, l’angoscia o addirittura sotto forma d’indifferenza passiva. Eppure ci sono altrettanti modi positivi di reagire a queste sensazioni. Ad esempio quando abbiamo un problema al lavoro, come un ritardo nella produzione o una lite con il collega, la prima reazione è quella d’incolpare gli altri, o di prendersela con la fortuna avversa. Un’alternativa valida potrebbe essere invece quella di cercare di essere più assertivi ed intensificare il proprio sforzo. Questo restando però sempre ben attenti a non commettere l’errore di esaltare troppo le proprie qualità. La linea che separa un buon lavoratore da uno stacanovista è molto sottile.
La frustrazione è nemica dell’amore?
L’amore fra due persone è un sentimento che rimane acceso solamente quando c’è un reciproco scambio di attenzioni e gratificazioni. Se da una parte o dall’altra vengono a mancare alcuni di questi elementi, l’equilibrio di una coppia rischia di spezzarsi. Esistono come sempre le eccezioni a queste regole generali, ad esempio ci sono i masochisti e i sadici, persone che provano piacere ad infliggere o a subire dolore fisico e psicologico. Nella maggioranza dei casi però una coppia non sopravvive se al suo interno l’amore non scorre in entrambi i versi.
Un caso diverso è quello dell’amore non corrisposto, fonte sicura di ansia e frustrazione. Il vero problema è che mentre noi perdiamo tempo ad illuderci di ottenere l’attenzione di chi non ricambia i nostri sentimenti, rischiamo di non accorgerci di chi invece lo farebbe, se solo noi fossimo più attenti e disponibili. In questi casi bisogna cercare di rendersi conto il prima possibile che insistere cocciutamente ad inseguire un amore impossibile non farà altro che danneggiarci. Sarà invece un vero atto d’amore verso l’altro, ma soprattutto verso noi stessi, saper andare oltre motivandoci a cercare delle alternative senza perdere la sicurezza e l’autostima.
E tu? Di quali frustrazioni soffri più spesso? e come hai imparato ad affrontarle?