L’ “Emozione”, “emotivo”, “emozionante”, sono tutti termini che compaiono spesso nei nostri discorsi.
Questo capita perché ciascuno di noi avverte le emozioni come facenti parte della nostra vita. Esse esercitano una forza incredibilmente potente sul comportamento umano. Ma a cosa si fa riferimento quando si parla di “emozione”?
Che cos’è l’emozione
In psicologia, l’emozione viene spesso definita come uno stato complesso di sentimenti che si traducono in cambiamenti fisici e psicologici che influenzano il pensiero e il comportamento. In pratica l’emozione è una risposta a uno stimolo interno o esterno. È il segnale che vi è stato un cambiamento nel mondo interno o esterno che viene soggettivamente percepito come importante.
Occorre però precisare che vi è una differenza per quanto concerne i sentimenti.
Differenza tra emozione e sentimento
La differenza fra emozioni e sentimenti non è così scontata per tutti. Erroneamente vi è la tendenza a considerarle due parole differenti con lo stesso significato ma in realtà sono due concetti diversi legati sottilmente l’uno all’altro.
Le differenze principali sono sostanzialmente tre:
- L’origine
Mentre le emozioni hanno origine soprattutto nel sistema limbico e nella parte più primitiva del cervello, i sentimenti appartengono al lobo frontale. In altre parole, i sentimenti sono frutto del pensiero astratto, invece le emozioni sono innate e geneticamente determinate in quanto frutto dell’evoluzione.
- La velocità con cui si presentano e cambiano
Le emozioni sono immediate, costituiscono il sistema di allerta e sopravvivenza del nostro organismo. Solo dopo aver capito cosa è successo e perché ci sentiamo in un determinato modo parliamo di sentimenti e non di emozioni. Per provare un sentimento, bisogna pensare a quello che è successo, riflettere su come ci siamo comportati e così iniziare a elaborarlo psicologicamente. Infatti, se vengono gestiti poco per volta, i sentimenti possono cambiare e persistere per giorni, settimane, mesi e persino anni.
- L’intensità
Dato che intendiamo le emozioni come il principale sistema di allerta e motivazione con cui nasciamo, possiamo capire perché sono così intense e potenti. Le emozioni basilari universali sono gioia, rabbia, paura, sorpresa, tristezza, disprezzo e disgusto. Sono molto intense e ci spingono sempre ad agire o a smettere di farlo. Al contrario i sentimenti sono molto più eterogenei e lenti. Ci portano a riflettere su qual è il modo migliore per abbandonare il nostro stato emotivo fastidioso o sgradevole.
Come gestirle
Gestire le emozioni è molto importante per evitare i possibili effetti tossici sulla salute. Emozioni mal gestite possono provocare disturbi psicosomatici e fastidi fisici. Quattro strategie possono aiutare a trovare il giusto equilibrio emotivo.
Innanzitutto occorre imparare ad ascoltare il proprio corpo. Tecniche di rilassamento, di visualizzazione stimolano sensazioni corporee di piacere, focalizzano il pensiero su immagini positive generando in tal modo non solo le emozioni ma anche le sostanze del benessere.
La respirazione consapevole è un metodo semplice e immediato per agire, un vero e proprio toccasana per alleggerire il peso che si forma spesso a livello fisico all’altezza del petto.
La seconda strategia è quella di allenare l’intelligenza emotiva, ovvero aumentare i momenti piacevoli. Stimolare le emozioni positive, come la gioia, è il miglior metodo per allenarci a creare benessere, riducendo, ma mai rinnegando, i benefici delle esperienze dolorose. Una regola d’oro per gestirla è, quindi, viverla. Occorre imparare a non venirne travolti ma ad esserne attraversati.
La terza tecnica è coltivare il pensiero ottimistico. Avere un’attitudine al pensiero ottimistico migliora la salute e aumenta la longevità. Infine l’ultima strategia è rappresentata dal “vivi qui e ora”. La maggior parte delle sofferenze emotive sono causate da ricordi di eventi passati o aspettative riguardanti il futuro. Vivere nel “qui e ora” significa non essere imprigionati dalle emozioni legate al passato o dalle anticipazioni sul futuro dovute a preoccupazioni che, il più delle volte, si dimostrano irrealistiche. Solamente lasciando andare tutto ciò che ci trattiene è possibile immergersi nel presente ed eliminare sofferenze inutili.