Tutti abbiamo almeno un egocentrico nella nostra vita: chi in famiglia, chi tra gli amici o sul lavoro. A volte li ignoriamo, altre li sopportiamo e li accettiamo, ma quando l’egocentrismo è presente all’interno della coppia, il “mostro” va affrontato o si rimane succubi di una relazione tossica. Rinunciare alle proprie esigenze e vivere nell’ombra del partner o, al contrario, competere costantemente per l’attenzione non sono certamente tra gli ingredienti ideali per una relazione sana e duratura. Ma allora quando abbandonare la nave e quando invece salvare la coppia? L’egocentrico è sempre carnefice o anche “vittima”? Proviamo a fare un po’ di chiarezza su questo tratto di personalità oggi così diffuso e a fornire qualche utile consiglio per vivere una relazione rispettando sé stessi e il partner.
Egocentrico vs narcisista: questione di empatia
La prima distinzione da fare è quella con il parente più stretto dell’egocentrico: il narcisista. Entrambi sono estremamente focalizzati su sé stessi, ricercano costantemente l’attenzione altrui e mettono al primo posto le proprie esigenze, spesso manipolando il partner. L’opportunismo è la caratteristica che accomuna maggiormente egocentrico e narcisista.
A fare la differenza tra le due personalità è invece l’empatia. Il narcisista è incapace di provare questo sentimento, ossia di immedesimarsi nella sofferenza e comprendere i bisogni altrui, non riconosce i suoi errori e non modifica il suo comportamento per andare incontro al partner. Chi finisce vittima del narcisista è condannato ad una relazione logorante e svilente.
L’egocentrico, al contrario, se messo di fronte alle conseguenze negative del proprio comportamento, è in grado di comprendere la sofferenza causata nell’altro e soffrirne a sua volta. Nonostante il mondo giri intorno al proprio io, l’egocentrico riconosce l’altro come pari e sa di doversi guadagnare le attenzioni. A volte l’egocentrico è esso stesso vittima del proprio opportunismo inconsapevole: l’insicurezza può portare infatti alla necessità di vantaggi personali nelle relazioni. Ma a lungo andare sarà l’egocentrico stesso a rimetterci e sentirsi socialmente frustrato.
E se l’egocentrico fossi (anche) tu?
Parlando di egocentrismo nella coppia viene subito in mente l’esempio emblematico della relazione squilibrata tra l’egocentrico per eccellenza e il partner succube, spesso affetto da bassa autostima e incline alla dipendenza affettiva. Ma la realtà è quasi sempre più sfumata, a maggior ragione quando si parla di rapporti di coppia. In una persona possono esserci vari gradi di egocentrismo, oppure potrebbe capitare che questo si manifesti solo all’interno della relazione affettiva.
Oggi è la stessa società a favorire l’atteggiamento egocentrico. Individualismo e necessità di realizzazione personale portano le persone a concentrarsi sui propri obiettivi e sulle proprie necessità. Chi più chi meno, nessuno è immune da egoismo o manie di protagonismo, ma quello che fa la differenza è la capacità di fare autoanalisi e prendere coscienza dei propri atteggiamenti sbagliati. È molto più facile realizzare di avere a fianco un egocentrico che rendersi conto di esserlo (almeno in parte) noi stessi. Il primo passo per migliorare è quindi prendere coscienza di sé e del proprio modo di porsi. Dopodiché L’ascolto e l’attenzione verso l’altro possono (in parte) essere imparati o migliorati.
Comunicazione e condivisione come chiave per una relazione sana e soddisfacente
Che tu sia vittima o carnefice di egocentrismo all’interno della coppia, non puoi affrontare il problema senza partire da una comunicazione sincera e profonda accompagnata da una condivisione di obiettivi per costruire un percorso comune. Rispettare sé stessi e l’altro significa essere in grado di ritagliarsi il proprio spazio e comunicare le proprie esigenze ma saper anche ascoltare il partner e mettersi in discussione.
Ma quando e quanto si può salvare una relazione? Questa è forse la domanda più difficile, in grado di logorare coppie tenendole prigioniere di tira e molla infiniti. Purtroppo la risposta a questa domanda non può che essere trovata all’interno stesso della coppia stessa. A volte può sembrare difficile valutare oggettivamente la propria relazione amorosa, ma le uniche persone in grado di sapere se esiste l’amore e se vale la pena di salvare la coppia sono i diretti interessati.
La volontà da entrambe le parti di condividere un percorso e la conseguente disponibilità a qualche rinuncia personale sono le fondamenta per una relazione solida ed una vita di coppia soddisfacente.